Guidaci ancora, Madiba!

Se non fosse per la saggezza, l’integrità, l’intelligenza e il fulgido esempio che ci hai lasciato in eredità, noi, ti lasceremmo andare. Smetteremmo di stringerti la mano, smetteremmo di accarezzarti la fronte madida di sudore. Eppure sì, il tuo lungo cammino compiuto fino ai giorni nostri, vorremmo venisse prorogato ancora. Madiba! Il tuo nome pronunciato nel vento col rispetto dovuto fin dai primi tempi dal tuo clan, gli Xhosa, popolo fiero e patrilineo, con una lingua armonica ed espressiva e una radicata credenza nell’importanza delle leggi, nell’istruzione e nella cortesia. Ogni Xhosa appartiene ad un clan che fa risalire le sue origini a uno specifico antenato. Tu eri e sei un membro del clan Madiba, così chiamato dal nome di un capo Thembu che governò nel Transkei nel diciottesimo secolo. Ma il tuo vero nome conferitoti da tuo padre alla nascita è quello di Rolihlahla, che in Xhosa significa letteralmente “che tira il ramo di un albero”. Nelson viene dopo, il nome inglese, o cristiano più conosciuto ti verrà attribuito il primo giorno di scuola. Lontano quel 18 luglio 1918 quando vedesti la luce, vicino ormai questo del 2013. In tutto il Sudafrica, da Città del Capo a Soweto, da Johannesburg ai tuoi luoghi dell’infanzia, Mvezo, un minuscolo villaggio sulle rive del fiume Mbashe nel distretto di Umtata, la capitale del Transkei, fervono i preparativi per festeggiare i tuoi 95 anni. Sappiamo che la vita è un ciclo e che anche i miti in terra non possiamo trattenerli con la forza. Ma per te caro Madiba, faremmo volentieri uno strappo alla regola, uno scherzo al padre eterno. Vittorio Gassman diceva che la morte è un errore del padre eterno, forse non si sbagliava. I tuoi lunghi 27 anni di detenzione a Robben Island, dagli anni bui alla speranza, dal dialogo con il nemico alla libertà. La parabola di vita della nascita di un combattente per la libertà, dall’essere considerato la primula nera alla presidenza del Sudafrica dopo aver combattuto e vinto la lotta all’Apartheid. Leggendo e seguendo l’esistenza di quest’uomo, seduce l’incanto del racconto, la freschezza e l’icastica precisione della memoria e costituisce una splendida via maestra alla conoscenza di un vasto quadro storico e politico, ma soprattutto una chiave alla comprensione di una cultura africana il cui valore primo e irrinunciabile è la dignità dell’essere umano. Un valore per il quale Nelson Mandela la primula nera della resistenza all’oppressione razzista, ha affrontato lunghi anni di prigione uscendone con il prestigio di un eroe leggendario, per guidare il nuovo Sudafrica. Il lungo cammino verso la libertà di Mandela è il lungo cammino del popolo nero verso la libertà politica. Auguri Madiba! Lunga vita a chi ha dimostrato di essere “il capitano della propria anima e il padrone del proprio destino”.